29 gennaio 2012

Intervista a Erica Holland: PNL e Dinamiche Relazionali

A cura di Carlo Dorofatti e Erica Holland

Ti va di iniziare spiegando cos’è il Counselor PNL sistemico? Come svolgi il tuo lavoro?

Certo. Il Counselor è la figura professionale che aiuta a trovare soluzioni a specifici problemi di natura non patologica, che possono avere a che fare col prendere decisioni, gestire momenti di crisi, migliorare relazioni, sviluppare risorse, sciogliere blocchi, promuovere e sviluppare la consapevolezza personale su specifici temi. La cornice a cui io faccio riferimento è quella della PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e della Sistemica. La PNL - Programmazione Neuro Linguistica - è un modello di sviluppo personale che aiuta a capire come funziona la nostra mente in relazione ai comportamenti nostri e altrui. La cornice PNL ci permette di scoprire come creiamo il nostro mondo interiore, specchio di quello che percepiamo all’esterno, per poterlo eventualmente ampliare e rendere più funzionale al nostro ben-essere. Ragionare secondo un approccio sistemico significa applicare una mentalità che tiene conto delle relazioni che ciascun soggetto intesse con gli altri membri appartenenti ai sistemi di cui fa parte (famiglia, ambiente lavorativo, gruppo dei pari, etc.) seguendo il principio per cui il sistema è qualcosa di vivo, con qualità proprie, molto più della semplice somma delle singole parti. La mentalità sistemica apre alla complessità: non esiste una sola causa per un effetto indesiderato; esiste una molteplicità di fattori che concorrono a creare e mantenere i problemi, e i nostri schemi di pensiero, le nostre modalità comportamentali, sono tra questi. L’approccio tradizionale ai problemi umani al quale siamo culturalmente abituati, invece, è di tipo meccanicistico: i problemi del singolo individuo sono visti come l’effetto di una causa altra da sé e tendenzialmente univoca, invece che come il risultato di un intersecarsi complesso tra l’esperienza soggettiva della persona (la sua personalissima percezione di ciò che vive), e le relazioni che la persona sulla base di questa crea e mantiene con sé stessa, gli altri ed il mondo. 

Puoi spiegare quali sono le principali differenze con la psicoterapia? 

Non mi ritengo assolutamente una terapeuta, anzi, evito di lavorare con chi ha patologie particolari, assume psicofarmaci o è in cura da medici, psicologi e psichiatri. La persona che affianco fa parte di quella maggioranza di persone comuni che sentono di avere un’area che desiderano migliorare, oppure un problema che sembra non riescano a risolvere. Io non mi occupo di “curare malati”, bensì di migliorare la qualità della vita delle persone sane. Applico la cornice teorico-epistemologica della PNL e della sistemica come forma efficace di problem solving: la utilizzo per recuperare dall’esperienza delle persone le risorse latenti di cui hanno bisogno per sbloccare una data situazione, o sviluppare quella tale capacità che serve loro per avvicinarsi a ciò che desiderano. Proprio per questo, a differenza dello psicologo, non indago nel passato ma piuttosto mi occupo di come il problema “funziona” nel presente, per capire come fare a cambiare la situazione da adesso in poi. Una cosa bella del passato, secondo me, è proprio che è passato! Questo approccio fa sì che i percorsi di affiancamento siano brevi (generalmente da uno a dieci incontri) e mirati (orientati ad un obiettivo specifico concordato con la persona all’inizio del percorso). E deve essere così: l’obiettivo globale di ciò che faccio, infatti, è quello di ampliare la sfera di autonomia della persona, e questo significa indipendenza il prima possibile anche da me. Questo è ciò che naturalmente avviene quando l’affiancamento è di tipo generativo... (continua) 

L'intervista intera potete trovarla qui

27 gennaio 2012

Emozioni, dipendenze e Consapevolezza.

Mia intervista a cura di Carlo Dorofatti che potete trovare anche qui.


Seguendo le tue conferenze e seminari mi sono accorto che uno degli argomenti su cui poni spesso l’attenzione, sia il fatto che ci sia un forte legame tra il concetto di dipendenza, le emozioni e i comportamenti che agiamo. Ti va di approfondire questo aspetto?

Partiamo col dire che noi siamo fatti di cellule, ed esse attraverso delle piccole antenne che stanno sulla loro superficie, i recettori, ricevono le sostanze, i composti e le molecole che viaggiano nel sangue per giungere nei tessuti di tutto il corpo. Quando una cellula viene “nutrita” costantemente con lo stesso tipo di chimica, vi si abitua e con essa i suoi recettori. Un dato recettore per una determinata sostanza, quando viene stimolato intensamente per molto tempo, può restringersi e cambiare la propria sensibilità, perciò la stessa quantità di sostanza provocherà una risposta molto più ridotta e ne sarà richiesto un quantitativo maggiore. Quando poi la cellula si dividerà producendone una nuova, essa avrà più recettori per quelle particolari sostanze a cui si è abituata. Da qui il concetto di memoria cellulare. 

Le emozioni come rientrano in questo meccanismo?


Noi proviamo emozioni quando diamo particolari significati agli eventi che viviamo. I significati che diamo dipendono dalle nostre esperienze passate, che hanno contribuito, a livello neurologico, a creare le connessioni fra i neuroni, e quindi la rete neurale che poi sviluppa tutti i nostri pensieri, grazie ai quali diamo un senso a ciò che ci accade. Non vediamo mai veramente cosa accade fuori di noi, stiamo sempre guardando il risultato dell’elaborazione che la rete neurale ha formulato, lavorando sui dati che provengono dai 5 sensi. A questo punto, la parte del cervello che si chiama ipotalamo assembla le sostanze chimiche generando neuro-peptidi e neurormoni, che corrispondono agli stati emotivi che sperimentiamo quotidianamente come rabbia, tristezza, gioia, entusiasmo, affetto, eccitazione. Questi peptidi vengono poi liberati, tramite l’ipofisi, nel flusso sanguigno per raggiungere le cellule. Quindi, a livello chimico non vi è differenza fra un’emozione o una sensazione e una sostanza assunta dal corpo tramite l’alimentazione, endovena o inalata. C’è un bellissimo libro di Candace Pert “Molecole di emozioni” che descrive in maniera più dettagliata tutto ciò.

Nella quotidianità cosa comporta questo processo?

Comporta che diventiamo dipendenti chimicamente dalle emozioni che proviamo. L’eroina e la morfina (come anche i composti che giungono alle cellule derivanti da ciò che mangiamo) usano lo stesso meccanismo dei recettori sulle cellule usato dalle sostanze chimiche emotive. Se possiamo avere una dipendenza da sostanze oppiacee, allora possiamo anche avere una dipendenza da qualsiasi neuro-peptide, cioè qualsiasi emozione. E così inconsapevoli e storditi, come “drogati” in astinenza, andiamo alla ricerca della “dose” mettendoci in situazioni che probabilmente produrranno un certo stato emotivo, per soddisfare così i desideri biochimici delle cellule. Più ci lamentiamo, arrabbiamo, crogioliamo nella tristezza e nell’autocommiserazione, e più diventiamo dipendenti chimicamente dai peptidi che corrispondono a queste emozioni. Da un certo punto di vista non c’è grossa differenza fra una persona “sana” e un tossicodipendente che sta in una comunità per disintossicarsi. Ciò che avviene a livello neurologico, cellulare, di pensiero ed emotivo sono tutti aspetti collegati, che appartengono a un sistema, e sono specchio uno dell’altro.

Cosa si può fare perché questi aspetti funzionino in maniera armonica? Cosa possiamo fare per liberarci dalle “dipendenze” che abbiamo?

Poiché in un sistema ogni nodo e ogni elemento è interconnesso, agendo su uno solo di questi s’influisce anche tutti gli altri. Quindi è possibile agire a livello cognitivo, sulla mente, sui pensieri, sulle convinzioni per generare cambiamenti a livello fisiologico. Si possono anche utilizzare pratiche che influendo sul corpo, agiscano di riflesso sulla mente. Oppure entrambe le cose! Sappiamo che le cellule nervose che non si attivano contemporaneamente, non sono più collegate, perdono la loro relazione a lungo termine: quindi ogni volta che interrompiamo un pensiero che produce una chimica nel corpo, le cellule nervose che sono collegate fra loro cominciano a rompere la relazione a lungo termine e a crearne di nuove.
Quando iniziamo a osservarci e a fare scelte diverse, smettendo di rispondere con una reazione automatica, allora non siamo più persone “addormentate” che rispondono all’ambiente esterno meccanicamente. Per esempio, porre attenzione al respiro ci porta nel momento presente e quindi a disidentificarci da pensieri e reazioni automatiche.

Ciò ci dà la possibilità di fare scelte consapevoli e non basate necessariamente su schemi mentali e percorsi neurologici creatisi nel passato, che possono portare a interpretare in maniera limitante la realtà. Pratiche come il Respiro Circolare, la Bioenergetica e la Meditazione disintossicano il corpo, influiscono sulla memoria cellulare generando Endorfine (la morfina naturalmente prodotta dal cervello) e portano a una nuova lucidità mentale e capacità di gestire le emozioni e sperimentarne di nuove. Anche varie ricerche scientifiche testimoniano sempre più spesso l’efficacia di tali tecniche per il ben-essere psicofisico. Grazie a uno studio del Massachusetts General Hospital ora sappiamo che 8 settimane di pratica meditativa e rilassamento, per circa mezz’ora al giorno, producono cambiamenti misurabili nel cervello. Sono state scattate foto cerebrali a diverse persone prima e dopo il periodo in questione e il confronto mostra come la densità della materia-grigia nell’ippocampo sia aumentata. Inoltre è stato possibile rilevare anche un miglioramento nella funzione dell’amigdala. Queste due regioni del cervello hanno un grande importanza per ciò che riguarda l’apprendimento e la memoria (ippocampo) e la gestione dell’ansia e dello stress (amigdala).

Cosa accade alle persone quando sono “libere” dalle loro dipendenze fisiche ed emotive?

Innanzitutto, se fossimo “dipendenti” da quelle sostanze che il corpo produce e che ci danno pace e serenità, ricercheremmo automaticamente le situazioni e le modalità che ci portano a questi stati emotivi e avremmo naturalmente quegli atteggiamenti e comportamenti che generano armonia attorno a noi. Voglio poi proporti una metafora. In un mondo fantastico, i “tossicodipendenti” che hanno finito con successo il loro percorso di disintossicazione sono sorridenti e luminosi, fanno progetti per il futuro, non prendono più farmaci per l’ansia e per dormire, mangiano meno e in maniera più sana, non passano le ore a guardare talk show alla tv. Una volta disintossicati, grazie a un percorso di alchimia personale, hanno solo un nuovo tipo di dipendenza, sono dipendenti da se stessi, dalla loro vera Essenza. Incredibilmente hanno imparato a gestire il proprio corpo, il proprio respiro, la propria mente e così scelgono quando, quanto e come mangiare, gestiscono le relazioni brillantemente, hanno grandi idee e soluzioni con cui realizzarle.

Col tempo imparano a plasmare se stessi e la realtà nei modi più funzionali. Insomma finalmente spiccano un grande salto e iniziano a volare. Purtroppo la società in cui viviamo, è troppo spesso una “comunità terapeutica” che non funziona molto bene. Le persone hanno un grande vuoto dentro. Sembrano sedate, vanno a fare lavori poco stimolanti in fabbrica e negli uffici per 8, 9, 10 ore al giorno. Così si guadagnano dei buoni cartacei, chiamati soldi, e si producono i beni superflui e inquinanti che poi vengono acquistati e consumati. Ogni tanto i direttori della nostra comunità dicono che c’è “la crisi” e le persone vengono lasciate a casa senza lavoro. Allora disperate organizzano manifestazioni di protesta.
E non avendo la possibilità di fermarsi a riflettere sulla propria vita, le persone stanche, annoiate e arrabbiate si ammalano e vanno dal medico per avere farmaci, ansiolitici e calmanti. Per colmare il grande vuoto si bevono alcolici e caffè a fiumi, si mangia più del necessario, si fanno scorpacciate di dolci e bevande molto zuccherate. La sera finalmente si può tornare a casa e guardare per 2 o 3 ore la tv. Fortunatamente ogni tanto è permessa una vacanza al mare o in montagna. Insomma, è una strana società dove se qualcuno propone di fare qualcosa per prendersi cura di sé, molti si rifiutano o rimandano, perché in fondo è visto come una perdita di tempo.

Questo è un periodo storico particolare e anche l’inconscio collettivo pare carico di aspettative riguardo al 2012 e a tutte le profezie e teorie che ne parlano. Tenendo presente quanto hai detto e secondo la tua esperienza, cosa ci aspetta per il futuro?

Io credo che effettivamente qualcosa stia cambiando: la consapevolezza e l’attenzione della gente, riguardo a molti temi in passato trascurati, sono aumentate. Scienza e Spiritualità pare si stiano avvicinando, talmente tanto che potremmo assistere veramente alla loro fusione e forse alla nascita di qualcosa di magico. Mi sento entusiasta quando penso a quali scoperte e a quali capacità insite in noi potremo osservare grazie a questa particolare alchimia. Sono fiducioso e penso che questo momento storico di grande fermento porterà a grosse novità. Questo e gli anni che verranno non si riveleranno come la fine del mondo, o l’inizio di chissà quali catastrofi, ritengo invece, che le persone che vorranno e sapranno mettersi in gioco e divenire “dipendenti da se stesse”, avranno la possibilità di vivere e percepire il mondo e la realtà ad altri livelli e con altre logiche, molto lontane da quelle che hanno dominato e regolato finora l’umanità.

Bill Hicks - Charlie Chaplin - V per Vendetta




"Oggi un ragazzo in preda a allucinogeni ha capito che tutta la materia non è che energia condensata a una lenta vibrazione, che siamo tutti una sola coscienza che ha esperienza di sé soggettivamente. Non esiste la morte, la vita è solo un sogno, e noi siamo l'immaginazione di noi stessi."

"Il mondo è come un giro di giostra in un parco giochi. quando scegli di salirci pensi che sia reale, perché le nostre menti sono potenti.La giostra va su e giù e gira intorno. Ti fa tremare e rabbrividire, è coloratissima e rumorosa, ed è divertente per un po'. Alcuni ci sono su da tanto tempo e cominciano a chiedersi: "E' la realtà o è solo un giro di giostra?" Altri si sono ricordati e vengono da noi per dirci: "Ehy, non preoccupatevi, non abbiate paura, mai, perché questo è solo un giro di giostra." E noi... uccidiamo quelle persone. Uccidamo sempre quella brava gente che viene a dircelo e lasciamo che i demoni si scatenino. Ma non ha importanza perché è solo un giro di giostra. Possiamo cambiare le cose in qualunque momento. E' solo una scelta. Niente sforzi, niente lavoro, niente occupazione, niente risparmi o denaro. Una scelta proprio ora fra paura e amore. Gli occhi della paura vogliono che voi mettiate serrature più grandi alla vostra porta, che compriate delle armi che vi isoliate. Gli occhi dell'amore ci vedono tutti come una cosa sola. Ecco che cosa possiamo fare ora per cambiare il mondo in un giro di giostra migliore...


Mi dispiace ma io non voglio fare l'imperatore, no non è il mio mestiere, non voglio governare né conquistare nessuno. Vorrei aiutare tutti se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre. Dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci o disprezzarci l'un l'altro. In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l'abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio. Ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abbiette. Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cimici, l'avidità ci ha reso duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci servono bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono io dico "non disperate, l'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano, l'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori, e il potere che hanno tolto al popolo, ritornerà al popolo." Qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa. Soldati non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa dire, cosa fare, cosa pensare, che vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un'anima. Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore.Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini. Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore. Voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui. Soldati non difendete la schiavitù, ma la libertà. Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto "Il regno di Dio è nel cuore dell'uomo" non di un solo uomo, o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini! Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, di creare la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di far sì che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti, combattiamo per un mondo nuovo, che sia migliore che dia a tutti gli uomini lavoro, a tutti i giovani un futuro,  ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavo il popolo! Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere. Eliminando l'odio, l'avidità e l'intolleranza! Combattiamo per un mondo ragionevole, in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere!



Mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere, perché esse sono il mezzo per giungere al significato. E per coloro che vorranno ascoltare all'affermazione della verità, la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizie, intolleranza e oppressione, e lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare e parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com'è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri, e che dovranno rispondere di tutto ciò... ma ancora una volta a dire la verità, se cercate il colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l'avete fatto, so che avevate paura.. e chi non l'avrebbe avuta...? Guerre, terrore, malattiec'era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi e ha fatto sì che vi rivolgeste all' "attuale alto cancelliere" che vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso, obbediente consenso... L'equità, la giustizia, la libertà sono più che parole sono prospettive. Quindi se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti... ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla RICERCA come lo sono io...

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