25 marzo 2013

Il paracadute e la mente

"La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre." Così diceva Einstein in quello che è diventato uno dei suoi aforismi più conosciuti. Questa metafora/parallelismo è interessante, perché lascia che l'inconscio di chi legge possa azzardarsi a costruire parecchie rappresentazioni e connessioni fra queste parole e i propri vissuti ed esperienze. 



Se ci si lancia, e il paracadute non si apre, ci si schianta al suolo. Al contrario se si apre ci porta dolcemente coi piedi a terra. Spesso, molti di noi, se ne stanno in cielo, fra i propri pensieri, paure, sogni, aspettative... senza troppa flessibilità e apertura verso nuove possibilità, verso scelte coraggiose... aspettando che le cose prendano da sé una certa forma, una qualche direzione... il rischio, nel frattempo, è quello di precipitare senza accorgersi che il paracadute non si sta aprendo, non sta funzionando, e in quel caso l'impatto col terreno diventa oltremodo pericoloso e traumatico. 

Ma... quando il paracadute si apre, il viaggio dal cielo dei pensieri, al suolo del reale può lasciare anche il tempo di godersi il panorama che ci circonda, la brezza che attraversiamo e ci attraversa, le nuvole. Quando il paracadute si apre, si può osservare tutto ciò che sta al di sotto da una prospettiva differente e insolita. Questo fa sì che all'interno di un intero paesaggio fatto di verdi pianure, montagne rocciose, laghi e fiumi che scorrono, certi ostacoli risultino ridimensionati, rimpiccioliti. Altri ancora tendono ad essere finalmente visti come un qualcosa di vantaggioso, da utilizzare a proprio favore. 

Ci sono parecchi istanti e periodi nella vita, in cui è possibile saltare, e poi tirare quel cavo che permette al paracadute di aprirsi...

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